DES, reti, nuova agricoltura, aree fragili e autosviluppo locale

Davide Biolghini, 2011

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Compendio :

Il fattore decisivo per la manutenzione e il consolidamento di tutti i progetti di reti di economia

solidale sembra essere la capacità di innescare percorsi originali di autosviluppo locale, con

l’obiettivo di contribuire alla costruzione nei singoli territori di un “futuro sostenibile” dal punto

di vista sociale e ambientale, insieme con tutti gli “attori sensibili” che vi operano, uscendo quindi

dal proprio particulare.

I progetti di economia solidale possono legarsi in modo vincente ad altri movimenti sociali di

‘resistenza’ e di trasformazione ‘sostenibile’ del territorio, valorizzando ad esempio la costruzione

di nuove filiere locali di co-produzione alimentare e di progetti di sovranità energetica.

Le principali ragioni della mia attenzione come ricercatore e ‘sperimentatore partecipante’ verso

le Reti e i Distretti di Economia Socio Solidale sono:

1. l’organizzazione reticolare e la sensibilità verso metodi ‘non violenti’ di soluzione ‘interna’

dei conflitti e di presa delle decisioni;

2. la critica al modello di crescita senza fine della nostra economia;

3. l’essere queste componenti ‘innovative’ rispetto ai settori sociali attualmente ‘in

movimento’

4. il possibile contributo alla definizione di nuove ‘narrazioni’ territoriali basate sulla

sostenibilità sociale ed ambientale.

Fonti :

Sito de descrescita.it: www.decrescita.it